Chernobyl, da un mese non arrivano informazioni certe sul rispetto delle norme di sicurezza. Nessuna conferma ufficiale sulla contaminazione radioattiva dei soldati russi.

Giovedì 31 Marzo 2022

Chernobyl, da un mese non arrivano informazioni certe sul rispetto delle norme di sicurezza. Nessuna conferma ufficiale sulla contaminazione radioattiva dei soldati russi.

Sulla contaminazione di soldati russi impegnati a Chernobyl e sulle loro condizioni non abbiamo conferme. Tali effetti non sembrano poter essere riconducibili all’aumento di radioattività che era stata registrata inizialmente nella Zona di Esclusione, quando le centraline di monitoraggio erano in funzione, e alla presenza di Cesio contestuale agli incendi, che hanno interessato l’area prossima alla Centrale. Nel primo caso, i livelli di radioattività erano determinati dal passaggio di mezzi militari sulle trincee, dove sono stati sepolti materiali contaminati a seguito dell’incidente del 1986; nel secondo caso, dagli incendi dei boschi che circondano l’area della Centrale.

Tanto è vero che non sono stati segnalati analoghi danni da esposizioni a radiazioni ionizzanti a carico degli operai che lavorano nella Centrale.

È stato però più volte segnalato che i militari russi si muovono nell’area senza osservare le norme e le procedure di protezione prescritte per chi opera nella Zona di Esclusione (cambio di scarpe o indumenti, attenta chiusura delle porte, etc) per evitare contaminazioni. Inoltre, non si hanno informazioni sulle attività che i militari russi svolgono e hanno svolto presso la Centrale; in particolare, se sono entrati senza le dovute precauzioni all’interno dell’impianto dove, quando le centraline dì monitoraggio erano in funzione, sono stati rilevati alti livelli dì concentrazione dì radiazioni ionizzanti.

Se questi elementi, o la loro eventuale sommatoria, abbiano provocato gravi contaminazioni nel personale non è dato sapere a livello di fonti ufficiali e indipendenti.

Ultima modifica: Giovedì 31 Marzo 2022