RESORAD, si riunisce a Roma la Rete che vigila sulla sicurezza radiologica nell’ambiente e negli alimenti

Si è tenuta oggi, a Roma, presso la sede dell’ISIN, la 48° riunione della REte nazionale di SOrveglianza della RADioattività ambientale (RESORAD).

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di approfondimento e confronto tecnico tra tutti i soggetti della RESORAD, costituita dall’Ispettorato, con funzioni di coordinamento tecnico, e dai laboratori delle 21 Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione dell’ambiente (ARPA/APPA) e da 3 Istituti Sperimentali Zooprofilattici (IIZZSS).

RESORAD nasce dalle esigenze di monitoraggio della radioattività nell'ambiente e negli alimenti a seguito dell'adesione dell'Italia al Trattato Euratom del 1957 e dalla necessità di potenziare il sistema dei controlli a seguito dell'incidente nucleare di Chernobyl del 1986.

“Un esempio concreto dell’efficacia della rete è stato l’evento di Fukushima”, ha ricordato Francesco Campanella, direttore dell’ISIN.  “Grazie all’elevata sensibilità delle misurazioni, fu proprio un laboratorio della rete a rilevare le prime tracce di I-131 nel particolato atmosferico sul territorio nazionale, valori bene al di sotto di qualsiasi rilevanza radiologica, ma che hanno consentito di rispondere prontamente alla richiesta di informazioni da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni.”

La tempestività e la trasparenza nel fornire alla popolazione un’informazione affidabile è, infatti, uno dei punti di forza della Rete RESORAD. Una prerogativa “fondamentale per rafforzare la fiducia pubblica nel Sistema delle Autorità di vigilanza che operano a protezione del territorio e promuovere una cultura della sicurezza che risulti più largamente diffusa, ma anche consapevole e responsabile”.

Uno degli obiettivi della RESORAD è fornire un set di dati radiometrici rappresentativo per la valutazione della dose ricevuta dalla popolazione italiana a seguito dell’esposizione alle radiazioni derivanti dai radionuclidi presenti nell’ambiente e negli alimenti. Le informazioni sono aggiornate annualmente e pubblicate nel report “Reti nazionali di monitoraggio della radioattività ambientale”, la cui ultima edizione è online, da ieri, sul sito web ISIN (link).

Nel 2023, la rete RESORAD ha prodotto circa 58.500 misure, delle quali circa 44.000 in 12.300 campioni ambientali e circa 13.900 in 4.500 campioni alimentari: i livelli di radioattività nell’aria, nelle acque, nel suolo e negli alimenti si sono confermati stabili e pienamente in linea con quelli degli anni precedenti. Le concentrazioni misurate non hanno infatti presentato alcuna criticità dal punto di vista radiologico, non comportando rischi né per la salute pubblica né per l’ambiente.

La Rete, tuttavia, opera anche in condizioni di emergenza, in conformità al Piano nazionale per la gestione delle emergenze nucleari radiologiche. Un esempio importante è stato la crisi ucraina: dalla fine di febbraio 2022, il Sistema Informativo Nazionale sulla Radioattività - SINRAD e tutti i laboratori rendono disponibili, con maggiore frequenza, i dati relativi al monitoraggio del particolato atmosferico nel contesto dell’evento, garantendo così una sorveglianza continua ed efficace.

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Venerdì 13 Giugno 2025