Gestione rifiuti radioattivi

I rifiuti radioattivi, lasciati in eredità dalle passate attività nucleari, sono ancora stoccati presso i rispettivi siti di produzione (sedi di centrali nucleari e impianti sperimentali di ricerca sul ciclo del combustibile nucleare). Ad essi vanno ad aggiungersi i rifiuti generati da attività di ricerca, mediche ed industriali, attualmente stoccati in depositi temporanei presso operatori nazionali autorizzati.

Sono attualmente in corso o sono pianificate numerose attività per aumentare il livello di sicurezza della gestione di questi rifiuti, che riguardano sia le operazioni di condizionamento, dal momento che il 70% dei rifiuti si trova ancora nello stato in cui sono stati prodotti, che la costruzione di nuovi e adeguati depositi di stoccaggio temporaneo, in attesa che vengano trasferiti al Deposito nazionale.

In tale contesto, ISIN ha più volte formulato e ribadito in varie sedi quali sono le criticità e gli obiettivi fondamentali da perseguire nella gestione dei rifiuti radioattivi, in particolare nel lungo termine, cercando di sensibilizzare le amministrazioni competenti a intraprendere azioni adeguate per giungere in tempi rapidi alla realizzazione di un deposito nazionale che consenta di ospitare in condizioni di massima sicurezza i rifiuti radioattivi ancora detenuti nei diversi impianti nonché i rifiuti generati dal riprocessamento all’estero del combustibile irraggiato destinati a tornare in Italia, anche per assolvere gli obblighi derivanti dalla Direttiva 2011/70/Euratom, la quale chiede a tutti gli Stati Membri di gestire tutti i rifiuti radioattivi fino alla soluzione definitiva, vale a dire lo smaltimento in sicurezza.

ISIN aggiorna annualmente l'"Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi". Il documento comprende anche il combustibile esaurito e le sorgenti dismesse, viene elaborato con dati relativi a volumi, masse, caratteristiche fisiche, chimiche e radiologiche, caratteristiche dei contenitori e condizioni di stoccaggio dei rifiuti ed è predisposto sulla base dei dati che annualmente i diversi operatori, ai quali compete la responsabilità primaria della detenzione e gestione in sicurezza dei rifiuti stessi, trasmettono al sistema informatico dell’Ispettorato denominato STRIMS (Sistema per la Tracciabilità dei Rifiuti radioattivi, dei Materiali radioattivi e delle Sorgenti di radiazioni ionizzanti).

I dati dell’Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi dell’ISIN sono utilizzati anche per:

-     la base dei dati che l’Ispettorato fornisce al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ai fini dell’aggiornamento triennale del Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi;
-     la predisposizione, ai sensi dell’art.105, comma 4, del D.Lgs. n. 101/2020, della relazione sull’attuazione della Direttiva 2011/70/Euratom da trasmettere alla Commissione europea;
-     la predisposizione dei Rapporti Nazionali richiesti dalla Convenzione Congiunta sulla sicurezza della gestione del combustibile esaurito e sulla sicurezza della gestione dei rifiuti radioattivi (Joint Convention, adottata a Vienna il 5 settembre 1997);
-     il contributo nazionale allo Spent Fuel and Radioactive Waste Information System (SRIS) dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA).

 

Impianti nel territorio italiano che al momento producono e detengono rifiuti radioattivi, combustibile esaurito, sorgenti dismesse e materie nucleari.

In tema di obblighi nazionali con le organizzazioni internazionali e la Commissione Europea sul tema della sicurezza di gestione dei rifiuti radioattivi, l’ISIN cura la predisposizione dei rapporti nazionali previsti dalla Convenzione congiunta sulla sicurezza della gestione dei rifiuti radioattivi e sulla sicurezza di gestione del combustibile irraggiato, ratificata dall’Italia con Legge 16 dicembre 2005, n. 282, partecipando, in rappresentanza dell’Italia, alle periodiche conferenze di revisione previste dalla Convenzione stessa. L’ISIN provvede alla predisposizione del rapporto periodico nazionale circa l’attuazione della Direttiva 2011/70/EURATOM di istituzione di un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi.

 

[1] La Nucleco S.p.A. è identificata come gestore del “Complesso per il trattamento, condizionamento, deposito e smaltimento di rifiuti radioattivi” presso il CRE Casaccia a Roma. L’ENEA, titolare delle licenze, è, invece, l’esercente.
[2] L’inventario relativo al Deposito CEMERAD viene fornito dalla Sogin S.p.A., in quanto soggetto attuatore della bonifica del sito.

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Lunedì 11 Novembre 2024