Emergenze nucleari e radiologiche
In caso di un incidente ad un impianto nucleare oltrefrontiera
Compiti del CEN.
Elementi funzionali del CEN
I compiti del Centro emergenze nucleari sono richiamati dal Piano Nazionale
A partire da settembre 2023 ISIN, attraverso il proprio Centro Emergenze Nucleari, è entrato a far parte dei Centri di competenza del Servizio Nazionale della Protezione Civile di cui l’articolo 21 del Codice di protezione Civile.
Pronta notifica e scambio delle informazioni
L’Ispettorato è Autorità competente nei sistemi internazionali di pronta notifica e scambio rapido delle informazioni; ad esso il compito della ricezione e valutazione delle informazioni che su tali circuiti vengono prontamente scambiate in caso di un’emergenza nucleare.
Tali sistemi furono introdotti all’indomani della tragedia di Chernobyl, a seguito degli accordi che sancirono, in caso di un incidente nucleare o radiologico, l’obbligo per il paese ove l’incidente è avvenuto di avvisare tempestivamente le organizzazioni internazionali e i paesi colpiti o potenzialmente interessati dagli effetti dell’emergenza.
L’attuazione di tali accordi ha visto la realizzazione di due sistemi di pronta-notifica degli incidenti nucleari:
- il sistema ECURIE (European Commission Urgent Radiological Information Exchange) che sancisce l’obbligo per i paesi UE di comunicare alla Commissione Europea e a tutti gli altri paesi membri, qualsiasi incidente nucleare o radiologico nel proprio paese;
- il Sistema USIE (Unified System for Information Exchange in Incidents and Emergencies) adottato dalla Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), che estende l’obbligo di notifica anche ai paesi non comunitari, le cui basi normative sono rappresentate dalla Convenzione internazionale del settembre 1986, sulla pronta-notifica di un incidente nucleare.
A tali sistemi, si aggiungano i canali di scambio rapido delle informazioni realizzati nell’ambito degli accordi bilaterali stipulati con i paesi confinanti, direttamente dall’Ispettorato con le Autorità di sicurezza nucleare slovena (SNSA), elvetica (ENSI) e francese (ASN), oltre all’accordo di livello governativo tra Italia e Svizzera. Tali accordi prevedono l’invio, in caso di emergenza, di comunicazioni di allarme al CEN dell’Ispettorato.
Sistema di reperibilità degli esperti dell’ISIN
La Reperibilità per le emergenze nucleari e radiologiche è strutturata per far fronte alla prima fase di un’emergenza e, comunque, fino alla piena attivazione dell’intera struttura dell’Ispettorato. Ciò, sia in caso di incidenti derivanti dall’impiego o dal trasporto di radioisotopi, per i quali, in generale, è prevedibile una attivazione del sistema relativamente poco articolata, sia a fronte di emergenze a carico di impianti nucleari oltre frontiera, che possono comportare la necessità di una gestione complessa e prolungata nel tempo, per i quali si richiede la piena attivazione del Centro stesso.
L’organizzazione della Reperibilità prevede la pronta disponibilità di profili di competenza diversi, il cui coordinamento è affidato a una specifica figura, appunto, il Coordinatore dell’emergenza in turno. La Reperibilità su chiamata, attiva H24 e 7 giorni su 7, si compone di esperti nel campo della sicurezza degli impianti nucleari, della radioprotezione, dell’utilizzo delle sorgenti radioattive e del loro trasporto,
Reti automatiche di monitoraggio di pronto-allarme
A seguito dell’esperienza derivata dall’incidente nucleare alla centrale di Chernobyl, per i governi e gli organismi internazionali, è emersa l’importanza della adozione di specifiche organizzazioni di emergenza ed apposite infrastrutture volte a fronteggiare eventuali incidenti nucleari, anche al di fuori del proprio territorio nazionale. In molti paesi furono pertanto realizzate reti di monitoraggio di pronto allarme, in grado di segnalare livelli anomali di radioattività in modo continuo e con adeguata copertura territoriale.
L’ISIN gestisce due Reti di monitoraggio automatico, con una copertura nazionale, tra loro complementari: le reti REMRAD e GAMMA, che concorrono al Sistema nazionale di allertamento in caso di arrivo di una nube radioattiva sul territorio italiano, conseguente, ad esempio, a un incidente in uno degli impianti nucleari che operano oltre confine.
La Rete REMRAD
La rete GAMMA si presenta con una distribuzione più capillare sul territorio nazionale con le sue 64 centraline di monitoraggio, fornisce la misura del rateo di equivalente di dose ambiente, sommando la componente eventualmente presente in aria con quella depositata al suolo. È quindi, un efficace strumento per il monitoraggio della ricaduta radioattiva a seguito del passaggio della contaminazione aerosospesa.
In rappresentanza dell’Italia, la rete GAMMA partecipa alla piattaforma EURDEP (European Radiological Data Exchange Platform) che è lo strumento di cui la Comunità Europea si è dotata per rispondere a quanto richiesto dalla Decisione del Consiglio 87/600/EURATOM in materia di scambio rapido dei dati prodotti dai sistemi nazionali di monitoraggio nel corso di una emergenza nucleare. Il sistema consente, quindi, di seguire in tempo reale l’evoluzione di una nube radioattiva su tutto il territorio europeo.
In ambito internazionale la Rete GAMMA partecipa al sistema IRMIS (International Radiation Monitoring Information System) , il sistema sviluppato dalla
Il flusso di dati resi disponibili
Previsione della evoluzione della nube radioattiva e stima delle dosi e della contaminazione al suolo
Questi sistemi hanno il compito di stimare rapidamente, utilizzando i dati meteorologici e le loro previsioni, l’evoluzione attesa della nube radioattiva ed il conseguente impatto radiologico in termini di dosi alla popolazione e di contaminazione ambientale. Soprattutto negli eventi con rilascio di grandi quantità di radioattività nell’ambiente, come nel caso di grave incidente ad una centrale nucleare, il trasporto e la dispersione delle masse di aria contaminata e il tempo associato svolgono un ruolo fondamentale ai fini delle decisioni da assumere a protezione della popolazione.
Le prime valutazioni dell'impatto previsto possono essere fatte nelle fasi iniziali di un'emergenza radiologica, prima dell'arrivo effettivo della contaminazione e della disponibilità dei risultati delle misure di monitoraggio ambientale, consentendo una più rapida adozione dei necessari provvedimemti. Presso il CEN opera il sistema ARIES
Il monitoraggio della radioattività in emergenza: la rete Resorad
Nel corso di un’emergenza ISIN coordina e attiva la rete RESORAD i cui dati vengono raccolti e resi disponibili al CEVaD attraverso il sistema
Centro di Elaborazione e Valutazione Dati – CEVaD
Tutti i centri e le reti di rilevamento devono, infatti, inviare al CEVaD i risultati delle misurazioni effettuate nel corso dell’emergenza. Inoltre, sulla base della situazione in essere, possono essere indicate dal CEVaD particolari modalità operative a cui tutti i soggetti che operano misure sul territorio nazionale dovranno attenersi.
Il CEVaD viene attivato dall’ISIN su richiesta del Dipartimento Protezione civile, ovvero del Prefetto nel caso di emergenze di carattere locale. L’ispettorato coordina le attività del CEVaD e fornisce il necessario supporto tecnico e logistico attraverso il proprio Centro Emergenze Nucleari.
Il CEVaD è composto da esperti in radioprotezione e nel campo delle misure radiometriche, designati dall’ISIN, con compiti di coordinamento, dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero dell’Interno - Corpo Nazionale dei VVF e dall’INAIL, nonché da esperti delle Regioni e Province Autonome designati dalla Conferenza Stato-Regione, oltre che da esperti dell’Agenzia Italia Meteo.