I test sulle armi nucleari hanno avuto inizio il 16 luglio 1945 e, da allora, ne sono stati effettuati circa 2.000: a ricordarlo, le Nazioni Unite, in occasione della decima Giornata Internazionale contro gli esperimenti nucleari, istituita con la firma della risoluzione 64/35 del 2 dicembre 2009 [1].
Approvata all’unanimità nel corso della 64ma Assemblea Generale ONU, la risoluzione è frutto di una crescente consapevolezza circa gli effetti devastanti per la vita, la salute e l’ambiente, dei test sulle armi nucleari e sulla necessità della loro cessazione.
La promozione della pace e della sicurezza è, infatti, tra gli scopi principali delle Nazioni Unite che, a tal fine, riconoscono il ruolo essenziale rivestito dai governi, dalle organizzazioni intergovernative, dalla società civile, dalle università e dai mass media.
Lo strumento internazionale per porre fine ai test nucleari è il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT) del 1996, che prevede l’obbligo di non effettuare alcun esperimento o esplosione nucleare. Il CTBT non è stato ratificato da tutti gli Stati partecipanti e, pertanto, non è ancora entrato in vigore.
A questo proposito, il Segretario Generale António Guterres ha lanciato un appello: "L'eredità dei test nucleari altro non è che distruzione. Il CTBT è fondamentale per garantire che in futuro non ci siano più vittime e che si raggiunga il completo disarmo nucleare. In occasione della Giornata internazionale contro i test nucleari, ribadisco la mia richiesta a tutti gli Stati che non lo hanno fatto, di firmare e ratificare il Trattato. La nostra sicurezza dipende da esso”.
Photo: The Official CTBTO Photstream
Collegamenti
[1] https://undocs.org/A/RES/64/35