Gestione rifiuti radioattivi

I rifiuti radioattivi, lasciati in eredità dalle passate attività nucleari, sono ancora stoccati presso i rispettivi siti di produzione (sedi di centrali nucleari e impianti sperimentali di ricerca sul ciclo del combustibile nucleare). Ad essi vanno ad aggiungersi i rifiuti generati da attività di ricerca, mediche ed industriali, attualmente stoccati in depositi temporanei presso operatori nazionali autorizzati.

Sono attualmente in corso o sono pianificate numerose attività per aumentare il livello di sicurezza della gestione di questi rifiuti, che riguardano sia le operazioni di condizionamento, dal momento che il 70% dei rifiuti si trova ancora nello stato in cui sono stati prodotti, che la costruzione di nuovi e adeguati depositi di stoccaggio temporaneo, in attesa che vengano trasferiti al Deposito nazionale.

In tale contesto, ISIN ha più volte formulato e ribadito in varie sedi quali sono le criticità e gli obiettivi fondamentali da perseguire nella gestione dei rifiuti radioattivi, in particolare nel lungo termine, cercando di sensibilizzare le amministrazioni competenti a intraprendere azioni adeguate per giungere in tempi rapidi alla realizzazione di un deposito nazionale che consenta di ospitare in condizioni di massima sicurezza i rifiuti radioattivi ancora detenuti nei diversi impianti nonché i rifiuti generati dal riprocessamento all’estero del combustibile irraggiato destinati a tornare in Italia.

ISIN aggiorna annualmente l'"Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi". L’Inventario, che comprende anche il combustibile esaurito e le sorgenti dismesse, viene elaborato con dati relativi a volumi, masse, caratteristiche fisiche, chimiche e radiologiche, caratteristiche dei contenitori e condizioni di stoccaggio dei rifiuti ed è predisposto sulla base dei dati che annualmente i diversi operatori, ai quali compete la responsabilità primaria della detenzione e gestione in sicurezza dei rifiuti stessi, trasmettono al sistema informatico dell’Ispettorato denominato STRIMS (Sistema per la Tracciabilità dei Rifiuti radioattivi, dei Materiali radioattivi e delle Sorgenti di radiazioni ionizzanti).

Impianti nel territorio italiano che al momento producono e detengono rifiuti radioattivi, combustibile esaurito, sorgenti dismesse e materie nucleari.

Sulla base dei dati al 31 dicembre 2022 forniti dagli operatori, il totale dei rifiuti radioattivi presenti nelle installazioni nucleari, compresi quelli generati da attività di origine medica e industriale, è di circa 31 mila m3. I rifiuti generati dallo smantellamento sono prevalentemente di attività bassa o molto bassa; quelli che rientreranno in Italia nei prossimi anni, derivanti dalle operazioni di riprocessamento in Inghilterra e in Francia del combustibile irraggiato, ammontano rispettivamente a circa 36 m3 di alta attività e circa 48 m3 di media attività.

Bisogna considerare, inoltre, che continueranno ad essere prodotti i rifiuti derivanti dalle applicazioni mediche e industriali, per i quali si stima una produzione annua di circa 300 m3.

In tema di sicurezza di gestione dei rifiuti radioattivi, l’ISIN cura la predisposizione dei rapporti nazionali previsti dalla Convenzione congiunta sulla sicurezza della gestione dei rifiuti radioattivi e sulla sicurezza di gestione del combustibile irraggiato, ratificata dall’Italia con Legge 16 dicembre 2005, n. 282partecipando in rappresentanza dell’Italia alle periodiche conferenze di revisione previste dalla Convenzione stessa. L’ISIN provvede alla predisposizione del rapporto periodico nazionale circa l’attuazione della Direttiva 2011/70/EURATOM di istituzione di un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi.