Microplastiche nei mari, la tecnologia nucleare studia gli effetti su pesci e salute umana

Martedì 5 Novembre 2019

Microplastiche nei mari, la tecnologia nucleare studia gli effetti su pesci e salute umana

In un video, la IAEA racconta le ricerche effettuate nei laboratori oceanici di Monaco

Ci sarebbero più micro pezzi di plastica nel mare che stelle nella Via Lattea. Lo afferma la IAEA, in un video divulgativo dedicato all’utilizzo delle tecnologie nucleari per comprendere meglio questa minaccia globale.

I ricercatori non sanno ancora esattamente in che misura le micro particelle di plastica possano danneggiare le specie ittiche e, di conseguenza, anche la catena alimentare.

Le tracce radiologiche consentono agli scienziati di studiare se le particelle attraversano le membrane cellulari. E’ possibile, infatti, comprendere se gli squali madre le trasmettono ai loro piccoli o se le micro particelle di plastica raggiungono il sistema digestivo, il cervello o altri organi dei gamberetti.

Le tecnologie nucleari possono, inoltre, aiutare a comprendere se questa tipologia di inquinamento influisce sul modo in cui un pesce assorbe sostanze nutritive o contaminanti e se tutto questo produce effetti sulla salute umana.

Questa ricerca è ancora nuova ma offre la speranza che si possa fare chiarezza su tanti interrogativi. Perché non possiamo risolvere un problema, conclude la IAEA, senza comprenderlo appieno.

Il link al video: https://www.iaea.org/newscenter/multimedia/videos/targeting-microplastics-with-nuclear-techniques

Ultima modifica: Lunedì 8 Giugno 2020