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Lo scorso 27 giugno, l’International Atomic Energy Agency (IAEA) ha invitato i paesi membri a riferire in merito all’eventuale presenza di radioisotopi del Rutenio e del Cesio nel particolato atmosferico campionato nelle ultime settimane. Una richiesta seguita al rilevamento di Ru-103, Cs-134 e Cs-137 eseguito dalla stazione del CTBTO (Comprehensive Nuclear-Test-BanTreaty Organization), che opera in Svezia.
Già nei giorni precedenti, da alcuni laboratori europei con strumentazione ad elevatissima sensibilità, erano circolate (attraverso il Centro Regionale Radioprotezione dell'ARPA Lombardia) delle segnalazioni al riguardo, a seguito delle quali l’ISIN ha immediatamente informato la Rete nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale (Rete RESORAD), costituita dai laboratori delle ARPA/APPA e degli Istituti zooprofilattici sperimentali e coordinata dall’ISIN stesso, affinché si ponesse particolare attenzione alle misure di particolato atmosferico sia dei campioni raccolti nel periodo di riferimento che nelle analisi successive.
Da sottolineare che i rilevamenti di cui alle segnalazioni europee, hanno mostrato la presenza dei suddetti radioisotopi a livello di tracce. Si conferma, quindi, che i bassissimi valori delle misure non sono rilevanti dal punto di vista della radioprotezione e non costituiscono alcun pericolo per la salute.
Al momento, non è stata evidenziata alcuna anomalia radiometrica in Italia, né dai laboratori della Rete RESORAD né, tantomeno, dalle reti automatiche di monitoraggio di pronto allarme dell’ISIN e delle stesse ARPA/APPA.
L’ISIN prosegue nel monitorare la situazione, anche attraverso le informazioni che la stessa IAEA sta raccogliendo e rendendo disponibili a tutti i paesi membri.