“Nucleare in Italia”, anche ISIN al confronto tra mondo scientifico e dell’impresa
Garantire la trasparenza di informazione agli stakeholder e la sicurezza di un sistema basato su standard tecnici che prendono in adeguata considerazione le esigenze della popolazione: in quest’ottica, ISIN partecipa attivamente alle attività degli Organismi internazionali, volte ad approfondire le conoscenze in merito a standard tecnici e tecnologie.
Negli anni Ottanta, con l’improvviso cambiamento della strategia energetica in Italia e il conseguente abbandono della fonte nucleare, il Paese ha avviato la disattivazione delle installazioni nucleari non più necessarie. Il dibattito sul nucleare, tuttavia, si è recentemente riacceso, coinvolgendo esponenti del mondo scientifico e industriale.
Si è tenuto infatti oggi, presso la Camera dei Deputati, il convegno "Nucleare in Italia’, scenari e prospettive", nel corso del quale è stata analizzata, dal punto di vista scientifico, normativo e di potenzialità sul piano economico, l’evoluzione verso l’energia nucleare in Italia.
Al tavolo istituzionale, anche il direttore dell’ISIN, Maurizio Pernice, che ha illustrato le molteplici attività condotte, anche a livello internazionale, il cui svolgimento permette l’arricchimento del bagaglio di conoscenze ed esperienze, indispensabili sia in un contesto nazionale che transfrontaliero.
Pernice ha inoltre spiegato quanto sia importante la partecipazione dell’ISIN a peer review internazionali, nell’ambito delle quali, con altri Paesi, vengono effettuati controlli sulla sicurezza degli impianti nucleari in attività.
Altrettanto importante è la partnership europea sui piccoli reattori modulari (SMR), che mira ad individuare le migliori tecnologie e i migliori procedimenti di autorizzazione.
“Questo lo facciamo a prescindere dall’esistenza o meno del nucleare in Italia - ha chiarito Pernice. “La presenza o la possibile costruzione di ulteriori centrali nucleari trasnfrontaliere ha inevitabili riflessi sul nostro Paese. Competenze tecniche sempre aggiornate sono indispensabili per effettuare valutazioni di impatto ambientale che garantiscano al sistema Paese il maggior livello di sicurezza possibile”.
Nell’incontro è emersa la necessità di sostenere la ricerca sul nucleare, in particolare quello di nuova generazione e derivante dalla fusione, vera e propria sfida per il futuro. Fondamentale, inoltre, puntare sulla formazione universitaria e investire sulla costruzione di competenze non solo tecniche ma anche manageriali.
Il rinnovato interesse per il nucleare come fonte di approvvigionamento energetico impone tuttavia di risolvere le criticità connesse alla gestione dei rifiuti radioattivi: “A settembre il provvedimento con cui il governo aprirà ufficialmente l’autocandidatura dei territori per accogliere il Deposito nazionale delle scorie radioattive”, ha ricordato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.